Dal 28 settembre al 1° ottobre, abbiamo partecipato con entusiasmo a Orticolario 2023, un evento che si svolge dal 2009 a Villa Erba a Cernobbio, dedicato all’evoluzione del giardinaggio e all’ispirazione tratta dalla natura per uno stile di vita migliore.
Ma…come abbiamo vissuto questa esperienza unica, da quando abbiamo posato la prima pietra, allestito lo stand e ricevuto la sorpresa di essere premiati? (leggi qui se vuoi scoprire quali premi abbiamo vinto)
Vi invitiamo a seguire il racconto di Katarzyna Pieniawska, la nostra architetta del paesaggio, che con passione, ha ideato e progettato il giardino sostenibile e condividerà la sua indimenticabile esperienza a Orticolario.
Com’è iniziato il lavoro?
“Il primo giorno, quando abbiamo iniziato a costruire il muro, sono arrivati i maestri dal Trentino, dell’associazione Sassi e Non Solo, e sono arrivati 4,5 metri cubi di pietra di Moltrasio e abbiamo cominciato il lavoro.
Con la farina abbiamo segnato il cerchio e abbiamo cominciato con i sassi più grandi, per avere stabilità nel muro, per poi mettere i sassi più piccoli.
Non conoscevo i maestri di Sassi e non solo (Massimo, Ermanno, Massimiliano, Giancarlo e Ivan). Abbiamo iniziato a lavorare per la prima volta in questo progetto e la mia impressione è stata come se avessimo sempre lavorato insieme. Io ero felicissima perché oltre a essere grandi esperti, sono anche ottimi insegnanti e persone molto cordiali, con un bel senso dell’umorismo.
Sono venuti con i loro scalpelli e matite, e ogni pietra veniva disegnata e lavorata su almeno un lato. Per esempio, hanno segnato con una linea la faccia della pietra con una matita e poi abbiamo dovuto spaccarla secondo il disegno per riuscire a formare il cerchio.
Tutto era misurato con cura. Abbiamo lavorato alla struttura per tre giorni sui livelli del muro (dalla base verso l’alto). Il secondo e il terzo giorno, abbiamo lavorato sull’ultimo livello di pietre, dove abbiamo posizionato le piante. Ogni pianta aveva un suo posto, secondo il mio progetto.
Vicino all’entrata ho messo Sempervivum, perché sono piccole stelle che puoi guardare solo quando sei vicino (e che attirano lo sguardo). Nella parte più bassa ho messo Erigeron, una pianta che, con i suoi fiori e le sue foglie, può toccare delicatamente la persona quando passa, come una carezza. Nella parte dove non c’era tanto sole ho messo dei Ciclamini.
Lavorare su questo muro è stato difficile perché dovevamo creare un muro che fosse visibile da due lati – all’esterno e all’interno – e quando il muro ha iniziato a prendere forma ho sentito molta emozione e commozione. È stata una bellissima esperienza ed è stato veramente un piacere lavorare con Sassi e non solo. Osservandoci al lavoro, si poteva cogliere l’energia del gruppo.
Nell’Evento
Quando è iniziato Orticolario devo dire che ero un po’ nervosa perché era la mia prima partecipazione a questo tipo di competizione. Abbiamo parlato con tantissimi visitatori dalle prime ore fino a tarda sera. Grazie ai numerosi espositori e al bel tempo, i visitatori hanno trascorso più tempo all’esterno di Villa Erba che all’interno. Questo ci ha dato l’opportunità di raccontare la nostra storia e l’importanza del nostro progetto.
I visitatori hanno riconosciuto immediatamente che si trattava di un muro a secco e si sono chiesti se non fosse sempre stato qui (risate). I bambini hanno giocato intorno al muro e hanno fatto domande sulla storia di questo tipo di costruzione e anche delle piante. Gli adolescenti erano curiosi di conoscere la funzione dei muri a secco.
Riguardo alla competizione di “Spazi Creativi”, siamo stati visitati dai diversi gruppi della giuria che hanno giudicato il progetto. Erano amichevoli e molto curiosi del nostro lavoro e hanno apprezzato l’uso di piante della zona e la combinazione di colori delle piante.
La Premiazione
Il venerdì che c’è stata la premiazione, non ci aspettavamo di vincere un premio così prestigioso, ma tutti noi avevamo la speranza nel cuore (Per me era già tutto, una vittoria aver costruito il progetto e averlo mostrato in questo evento, anche perché avevamo messo molta energia in questo lavoro).
Ma ce l’abbiamo fatta! Abbiamo vinto! Siamo stati chiamati sul palco e non ci credevamo: Giulia ha iniziato a dire che stavano parlando di noi, Giorgio ha iniziato ad ascoltare se si trattava di noi o meno, e sì! Loro stavano parlando di noi e siamo saliti sul palco a ricevere i premi…due volte!
Il Seminario
Infine, l’ultimo giorno di Orticolario abbiamo tenuto il nostro seminario dove abbiamo toccato argomenti necessari per valorizzare le risorse e le antiche tradizioni di cui è ricco il nostro territorio e anche argomenti per costruire una comunità più accogliente, inclusiva e rispettosa dell’ambiente.
Giulia e Giorgio hanno parlato di cosa facciamo come Miledù, io dell’ispirazione del progetto, Massimo della storia dei muri a secco ed è stato invitato a parlare il direttore di Villa del Grumello.
Tutta questa esperienza è stata veramente bella per me, e spero che con il nostro lavoro le persone siano riuscite a capire che, come regione, abbiamo le risorse per creare cose veramente belle, giardini veramente sostenibili, insieme. Spero d’iniziare a collaborare con le persone che abbiamo conosciuto a Orticolario.”
Nelle parole della presidente di Miledù
E per chiudere, Giulia Galera ci racconta come sia stato l’ultimo giorno di questo grande evento.
“L’ultimo giorno dell’Orticolario abbiamo tenuto il nostro seminario per creare uno spazio di discussione e riflessione sulle politiche necessarie per valorizzare il patrimonio paesaggistico, artistico, culturale e sociale di cui è ricco il nostro territorio e per costruire comunità più accoglienti, inclusive e rispettose dell’ambiente.”
Abbiamo parlato del modello di lavoro di Miledù, Kasia dell’ispirazione che ha portato al nostro progetto, Massimo Stoffella della storia dei muri a secco. È stato invitato anche il direttore di Villa del Grumello che ha parlato dei lavori che stiamo facendo con loro.
In questo modo chiaro, deciso e inequivocabile, il progetto propone un cambiamento: un cambiamento del modello di sviluppo e di società, a favore di un’economia basata sulle risorse locali e di una società inclusiva che non lasci indietro nessuno.
Dopo aver finito Orticolario, abbiamo notato che c’era bisogno di saperne di più sulla storia dei muri a secco; abbiamo in programma di organizzare un corso di formazione molto competente per gli studenti in collaborazione con Sassi e non solo. Inoltre, essendo un’organizzazione che sa toccare con mano il muro a secco e che si occupa da tempo di restauri di muri a secco, speriamo di poter collaborare sia per i giardini privati che per quelli pubblici.
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